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Pubblicato il 09-12-2013

Operativi i nuovi quiz per gli esami di teoria delle patenti

Svolta epocale con un’esemplificazione nelle risposte, ora più chiare. ACI auspica un aggiornamento periodico per poter ridurre gli incidenti.

Vi è una novità assoluta, in questo fine d’anno, per quanto riguarda le tipologie con cui i patentandi devono superare gli esami di teoria, per conseguire la patente di guida. Si tratta, in effetti, solo dell’applicazione pratica di quelle che sono le norme di settore, già entrate in vigore in Europa e legiferate in Italia, a suo tempo.

Se da una parte l’esame di teoria, per chi accede alla prima volta alla patente (quella di categoria A1), risulta essere più “complicato”, per la presenza di quesiti inerenti ad argomenti che non interessano direttamente la guida delle moto, il tutto si trasforma in un grosso vantaggio. Da ora in poi, ottenuta la patente A1, non sarà più necessario frequentare i corsi di teoria nelle autoscuole e sostenere le relative prove d’ esame, per il conseguimento delle patenti B e BE. Una semplificazione che garantisce un consistente risparmio economico, per i giovani. In questa “rivoluzione”: si è proceduto ad un aggiornamento dei quiz, con la presenza di tutte le nuove normative di settore.

E’ stata semplificata anche l’interpretazione delle risposte. Riscritte in una forma letterale molto più semplice da comprendere, per intuire meglio quale è la risposta esatta da scegliere. Rimangono invariati il numero di quiz cui dare risposta e quello degli errori che sono tollerati per consentire di superare positivamente l’esame.

“Ing. Tempesta, non Le sembra che questa novità, il non dover più sottostare ad un nuovo esame di teoria per conseguire tutte le patenti sino a quella C, porti ad un mancato aggiornamento sulle “ultime” normative?”

“E’,indubbiamente, un rischio. Mi preoccupa soprattutto, però, che non sia stato ancora previsto un aggiornamento periodico dei patentati per le sole categorie AM, A o B. - conferma l’ing. Antonio Tempesta esperto nel settore delle autoscuole ACI Modena - La normativa prevede aggiornamenti per gli “autisti di professione” ogni 5 anni. Occorrerebbe che questo aggiornamento fosse attivato anche per i titolari di “patente inferiore”. E’ necessaria un’azione educativa costante se vogliamo realmente ridurre l’incidentalità e il numero di morti sulle strade.”