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Pubblicato il 12-11-2020

This is my Street

I giovani, dati alla mano, sono la categoria più coinvolta negli incidenti stradali: in Italia nel 2019 nella fascia d’età tra i 5 e i 26 anni ci sono state 520 vittime di sinistri e oltre 62mila feriti. Per questo ACI e FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) hanno deciso di promuovere "This is my Street”, una campagna di sensibilizzazione sui temi della sicurezza stradale rivolta proprio ai ragazzi.
4 obiettivi
“This is my Street” – che nasce nell’anno conclusivo dell’iniziativa internazionale “Decade of Action 2011-2020” per la riduzione della sinistrosità stradale) – si pone 4 obiettivi principali. Diffondere la conoscenza delle principali norme del Codice tra tutti gli utenti della strada; aumentare la conoscenza dei fattori di rischio nei sinistri; migliorare la consapevolezza sull’importanza del rispetto delle norme; illustrare il corretto uso dei sistemi di sicurezza come cinture e casco. I partecipanti a “This is my Street” potranno esporre e condividere dei cartelli con slogan sulla sicurezza stradale come “Rispettiamo gli attraversamenti pedonali” o “Non più vittime sulla strada”. Rivolgeranno, inoltre, appelli alle istituzioni nazionali perché si adoperino per aumentare la coscienza sociale sui corretti comportamenti da tenere e adottino misure preventive efficaci. Le attività si svolgeranno anche sui social network, con la condivisione di post e slogan e l'utilizzo dell'hashtag #thisismystreet. “Difendere le categorie vulnerabili” “Siamo preoccupati – dice Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia - per i giovani e le categorie vulnerabili. Serve intervenire subito per arginare il grave fenomeno dell’incidentalità stradale. Grazie a questa campagna di ACI e FIA i ragazzi potranno ricordare che la strada è di tutti. Ciascuno di noi si deve muovere nel rispetto delle regole e con grande attenzione verso gli altri. E’ fondamentale mettere in atto tutte le iniziative utili a prevenire le conseguenze dell’incidentalità che, troppo spesso, coinvolge i giovani con conseguenze anche molto gravi, a partire dal consolidamento dell’esperienza di guida anche attraverso la partecipazione a corsi specifici di perfezionamento da seguire dopo aver ottenuto la patente”.